Un pensiero alla Campagna di Russia

Vogliamo continuare questo mese di Gennaio con particolari articoli dedicati a delle riflessioni o delle gite che hanno fatto i nostri associati. Sarà strano forse, ma alla fine ci è sembrato un modo per essere più vicini, e se volete, mandateci pure le Vostre riflessioni, saremo felici di pubblicarle.

Saluti a tutti,

In questi giorni cupi di Pandemia, premetto che non sono uno storico eh, riflettevo solo su alcuni dei tragici episodi della 2^ Guerra mondiale, vissuta in diretta dai nostri padri o dai nostri nonni.

Allora mi viene in mente la Campagna di Russia iniziata per volere dei nostri responsabili militari di allora nel 1941, fino ad arrivare, dopo brutti momenti, alla dichiarazione di ritirata dal fronte del Don.  Iniziò intorno ai primi di  gennaio e termina con la Battaglia di Nicolaewka del 26 gennaio 1943. Ho scritto queste parole per portare alla luce uno dei tragici epiloghi che coinvolsero da vicino le nostre valli: da testimonianze sentite quando ero piccolo anche di nostri concittadini che presero parte alla Grande Guerra ed erano inquadrati nella Divisione “Cuneense”. Da dati storici risulta che all’inizio contava più di 16mila uomini ed i reduci rimasero poco più di 5mila, purtroppo la campagna di Russia segnò profondamente le vite dei Nostri connazionali scrivendo una delle pagine più tristi della 2° Guerra Mondiale.

A testimonianza della vicinanza degli eroi che si sono battuti in quelle terre lontane la Sezione di Ceva ricorda ogni anno l’Anniversario con una Cerimonia molto sentita.

Di questa impresa si sono scritte molti libri, ne voglio ricordare qualcuno che ho letto e che possono essere utili in questi momenti di tranquillità forzata:

Centomila gavette di ghiaccio di Giulio Bedeschi, La guerra dei poveri di Nuto Revelli (Partecipante diretto con il Battaglione Tirano, e Il Sergente nella Neve di  Mario Rigoni Stern.

Marco Richiardi